Antonin Stahly, artista eclettico, comincia la sua carriera in 1985, a l’età di 9 anni. Interpreta allora il ruolo del Bambino nel opera teatrale e poi nello film The Mahabharata di Peter Brook, con il quale ha collaborato fino al 2005, in quanto attore e musicista, in numerosi spettacoli che hanno girato il mondo, tra i quali La Tragédie d’Hamlet, Le Grand Inquisiteur, La Mort de Krishna et Tierno Bokar.

Inizia a studiare il violino a l’età di 5 anni con Yukari Tate e poi con Ami Flammer, a Parigi. Nel 1997, riceve le prestigiosa borsa di studio Fulbright per studiare con Stanley Ritchie, a l’Indiana University di Bloomington nei Stati Uniti, dove ottiene il Performer’s Diploma.

Nel 2001, alla richiesta di Peter Brook, parte per l’India e la Turchia alla ricerca di strumenti rari e scopre l’esraj di Tagore e il rebab di Rûmî, che impara a suonare con loro ultimi maestri ; al giorno di oggi, è una delle rare persone in occidente a saperle suonare. Fabbrica lui stessi i suoi strumenti grazie al apprendimento in liuteria che ha fatto à New York con Robert Brewer Young.

In collaborazione con il pittore Desmond Lazaro, concepisce per la National Art Galleria di New Dehli, Les Trois Cordes, un concerto nel quale suona tre strumenti (il volino barocco, l’esraj del Bengala e rebab turco) accompagnato di una proiezione di tre filmati muti, dedicati alle miniature sacre di differente traditzione. Questo concerto è il risultato di diversi anni di sviluppo iniziato nel 2005, ed è stato presentato in Francia, in Italia e in India, durante varie festival.

A Napoli, nel 2009, con la regista Annalisa D’Amato, fonda la compagnia internazionale di teatro musica e danza, The Enthusiastics. È così che nasce lo spettacolo Io Non Sono , una drammaturgia contemporanea dedicata al non dualismo Neti Neti, scritta e diretta da Annalisa D’Amato. Questo incontro segna per lui una svolta è la scoperta di un nuovo teatro che insieme continuano di sviluppare e produrre. Dal 2017 a Napoli collaborano con Maurizio Braucci per il progetto Arrevuoto e per la produzione di un’opera teatrale contemporanea originale dedicata ai ragazzi dei Quartieri Spagnoli, di Montesanto e di Scampia.

Musicista inspirato, compone per filmati documentari, per il cinema di art et d’essai o di animazione (L’Arte della Felicità di Alessandro Rak, ha ricevuto il premio del miglior film di animazione ai European Film Awards nel 2013). D’altro canto, ha fatto un documentario, Coconut: a Tree of Life,  la quale azione si svolge nel Kerala, nel sud dell’India e descrive il ciclo della vita e l’inter relazione tra l’uomo e il suo ambiente.

Antonin Stahly è membro del Cholamandal Artists’ Village – centro per l’Arte Contemporanea a Chennai, in India – ed è stato membro di gruppi musicali, quali il New York Collegium, il Barcelona Barroc e Sporto Kantes. Dalla musica barocca al rock elettronico, componendo le musiche di scena di Peter Brook, dimostra tutto suo talento percorrendo gli stili più vari.

Ha costruito il suo violino con Robert Brewer Young, à New York, e suona gli archetti di Michel Groppe, di Metz, et di Michelle Speller, di Vancouver.